Il tabernacolo: dimora delle ostie consacrate
12-07-2022
Cultura

Il tabernacolo: dimora delle ostie consacrate

Un’edicola eucaristica che trae le sue origini dalle case dei fedeli e dove ancora oggi vengono conservate le ostie consacrate.
Luogo per eccellenza che simboleggia la dimora di Dio.
Entrando in chiesa, spesso ci capita di osservare un lume infondo alla navata centrale, proprio lì dall’altare. Come in molti sapranno, questa lucina ha sempre avuto il compito di segnalare la presenza del pane consacrato, ovvero di Cristo, riposto all’interno di un’edicola sacra, nota con il nome di tabernacolo. La parola tabernacolo, così come molte altre, deriva da un termine latino (tabernaculum) che a sua volta è però la traduzione di un termine ebraico avente il significato di “dimora”. Il tabernacolo, infatti, rappresenta la dimora per eccellenza che ospita le particole, chiaro riferimento a Cristo.

Nella prassi liturgica cristiana sono sempre stati presenti la conservazione, l’adorazione e la comunione alla santissima Eucarestia al difuori della celebrazione del Sacrificio. Basti pensare che in passato l’Eucarestia veniva consegnata ai diaconi per gli assenti alla celebrazione e spesso i fedeli stessi la portavano nelle loro dimore per poi successivamente consumarla. Ed è dalle case dei cristiani che nacquero le prime forme di tabernacoli, custodie eucaristiche con il compito di conservare, in segno di rispetto, il Sacramento.

Proprio perché le case dei fedeli presentavano un proprio tabernacolo, così anche le chiese avevano bisogno di avere un luogo sicuro dove poter conservare l’Eucarestia. Fu così che, a seguito dell'Editto di Milano, si iniziarono ad allocare tabernacoli anche nelle chiese, più precisamente nei pressi dell’altare. La sua posizione centrale, sottolineava, e tuttora sottolinea, l’importanza e la presenza reale di Cristo anche dopo la celebrazione eucaristica.

Tuttavia, anche quest’importante arredo sacro deve rispettare determinate norme del Codice di Diritto Canonico. Il tabernacolo, infatti, deve essere unico, inamovibile e chiuso a chiave, la quale viene poi conservata in un luogo sicuro. Da non dimenticare che questo deve anche essere ben illuminato e debitamente visibile agli occhi dei fedeli. Tutte caratteristiche importanti che contraddistinguevano il tabernacolo di un tempo e quello di oggi. (Il tabernacolo – la storia)