Il turismo religioso: dalla gratitudine al ricordo
24-05-2023
Curiosità

Il turismo religioso: dalla gratitudine al ricordo

Fin dai tempi più antichi era di uso comune che mete di pellegrinaggi offrissero al fedele articoli religiosi, un segno di gratitudine e ricordo del proprio viaggio.
Antiche sono le radici del turismo religioso, il quale si è andato sempre più a sviluppare in risposta alle peregrinazioni da parte dei credenti. Basti pensare che già nelle culture politeiste, come l’antica Grecia, i pellegrini visitavano i santuari dedicati alle divinità alla ricerca di guarigione, saggezza e protezione.

Con l'avvento del cristianesimo come religione di stato nell'Impero Romano nel IV secolo, divennero particolarmente popolari i pellegrinaggi verso i luoghi legati alla vita di Gesù, come la Terra Santa, ma anche Roma o santuari dedicati alla Madonna. Tra i più noti quello della Madonna di Guadalupe, Madonna di Loreto e il santuario della Madonna di Lourdes, per citarne alcuni.

Nel corso del Medioevo aumentò il numero di coloro che si recavano in pellegrinaggio, questo perché i viaggiatori erano spinti non solo dalla fede, dalla devozione, ma soprattutto dall'aspirazione a ottenere indulgenze o perdono dei peccati.

Era di uso comune che durante questi pellegrinaggi le chiese e i luoghi di culto offrissero piccoli oggetti quali ad esempio croci, medagliette e santini per ricompensare i pellegrini della loro visita o come gesto di gratitudine per le loro donazioni. Nel tempo questi articoli religiosi si sono trasformati in veri e propri souvenir, ovvero ricordi del viaggio e simboli di fede.

In sintesi, l'acquisto di articoli religiosi dimostra di essere profondamente radicato nella storia delle diverse tradizioni religiose. Nel corso dei secoli, questa pratica si è andata così a sviluppare per soddisfare la domanda dei fedeli e dei turisti desiderosi di conservare un ricordo tangibile dei luoghi e delle significative esperienze religiose.