12-05-2023
Cultura
Il matrimonio: storia di un sacramento
Come nasce il matrimonio e quando diventa un sacramento regolamentato dalle leggi ecclesiastiche? Ripercorriamo brevemente alcuni punti salienti della storia di questo sacro vincolo.
Avvicinandoci sempre di più alla stagione dedicata al matrimonio, sacramento volto a simboleggiare l'unione tra due persone davanti a Dio, vogliamo oggi ripercorrere insieme la sua nascita e i suoi primi passi nella storia.
Già a partire dal 1792 a.C., con il codice Hammurabi, si accennava al matrimonio, inteso come un contratto scritto tra uomo e donna, più precisamente tra le famiglie dei due interessati. Una concezione quella dell’epoca che nulla aveva a che fare con il sacro vincolo come lo intendiamo noi oggi.
Nel mondo ecclesiastico, questo viene invece accennato per la prima volta come uno dei sacramenti nel 1184, durante il Concilio di Verona. Il matrimonio veniva così regolamentato dalle leggi ecclesiastiche: come già nel diritto romano, esso era piuttosto un patto privato stipulato tra gli interessati e le rispettive famiglie, che solo successivamente veniva benedetto da un sacerdote.
Con il Concilio Lateranense IV del 1215, la Chiesa cattolica decise di regolamentare la liturgia per il matrimonio e gli aspetti giuridici relativi a esso. Da qui venne diffuso l’uso delle pubblicazioni, al fine di evitare matrimoni clandestini, così come venne ribadito il suo vincolo indissolubile, salvo causa morte di uno dei coniugi. Inoltre venne impostata anche un’età minima degli sposi, al fine di evitare l'unione tra fanciulli troppo giovani.
Questo sacramento verrà poi rafforzato con il Concilio di Trento del 1545 e ripreso nel Concilio Vaticano II.
Pur essendo tante le tappe che si dovrebbero ripercorrere nella storia del matrimonio, l'istituzione sacra per eccellenza celebrata in presenza di Dio e della comunità cristiana, con l'articolo di oggi abbiamo invece voluto rivedere brevemente i suoi primi passi nel mondo della chiesa cattolica. Dalla sua regolamentazione al suo successivo rafforzamento con il Concilio Vaticano II.
Già a partire dal 1792 a.C., con il codice Hammurabi, si accennava al matrimonio, inteso come un contratto scritto tra uomo e donna, più precisamente tra le famiglie dei due interessati. Una concezione quella dell’epoca che nulla aveva a che fare con il sacro vincolo come lo intendiamo noi oggi.
Nel mondo ecclesiastico, questo viene invece accennato per la prima volta come uno dei sacramenti nel 1184, durante il Concilio di Verona. Il matrimonio veniva così regolamentato dalle leggi ecclesiastiche: come già nel diritto romano, esso era piuttosto un patto privato stipulato tra gli interessati e le rispettive famiglie, che solo successivamente veniva benedetto da un sacerdote.
Con il Concilio Lateranense IV del 1215, la Chiesa cattolica decise di regolamentare la liturgia per il matrimonio e gli aspetti giuridici relativi a esso. Da qui venne diffuso l’uso delle pubblicazioni, al fine di evitare matrimoni clandestini, così come venne ribadito il suo vincolo indissolubile, salvo causa morte di uno dei coniugi. Inoltre venne impostata anche un’età minima degli sposi, al fine di evitare l'unione tra fanciulli troppo giovani.
Questo sacramento verrà poi rafforzato con il Concilio di Trento del 1545 e ripreso nel Concilio Vaticano II.
Pur essendo tante le tappe che si dovrebbero ripercorrere nella storia del matrimonio, l'istituzione sacra per eccellenza celebrata in presenza di Dio e della comunità cristiana, con l'articolo di oggi abbiamo invece voluto rivedere brevemente i suoi primi passi nel mondo della chiesa cattolica. Dalla sua regolamentazione al suo successivo rafforzamento con il Concilio Vaticano II.