21-03-2023
Curiosità
Il numero quaranta nell’Antico e Nuovo Testamento
Il quaranta oltre alla Quaresima. Tanti e diversi gli episodi che riprendono questa cifra dai mille significati. Un periodo di cammino, purificazione, ma soprattutto di prova.
Mercoledì 22 febbraio 2023 ha preso avvio ufficiale la Quaresima. Come ricorda san Paolo, questo periodo rappresenta «il momento favorevole» per compiere «un cammino di vera conversione» al fine di affrontare le tentazioni del male. La Quaresima, infatti, richiama alla memoria i quaranta giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto, giorni in cui Egli stesso fu tentato, invano, dal demonio.
Il numero quaranta, tuttavia, non compare solo durante il periodo di Quaresima, bensì diversi sono gli episodi nell’Antico e Nuovo Testamento che riportano questa cifra simbolica, una cifra che ha rappresentato i momenti rilevanti dell’esperienza della fede del popolo del Signore. Nelle Sacre Scritture questo numero vuole simboleggiare il tempo dell’attesa, della purificazione e del ritorno a Dio.
Nell’Antico Testamento sono quaranta i giorni del diluvio universale, quaranta le giornate passate da Mosè sul monte Sinai e quaranta gli anni in cui il popolo di Israele ha peregrinato nel deserto prima di giungere alla Terra Promessa. Il numero in questione riorna ancora una volta quando si fa riferimento anche ad episodi poco noti come il cammino del profeta Elia per raggiungere il monte Oreb o i giorni che Dio concesse a Ninive per convertirsi dopo la predicazione di Giona.
Oltre agli eventi dell’Antico Testamento, il numero quaranta viene ripreso anche nei Vangeli. Di particolare rilevanza è l’episodio riguardante le giornate in cui Gesù risorto istruì i suoi, prima di ascendere al cielo e inviare lo Spirito Santo.
Insomma, il numero quaranta non solo fa riferimento al periodo pre pasquale, periodo ricco di eventi dolorosi nella vita di Cristo, culminanti con la sua crocefissione e sucessiva resurrezione. Come abbiamo potuto notare, diversi sono gli episodi che riprendono questa cifra, cifra che indica un periodo di isolamento, purificazione, ma soprattutto di prova. (Il significato del Mercoledì delle ceneri. La Quaresima: segni, gesti e parole di un tempo di conversione)
Il numero quaranta, tuttavia, non compare solo durante il periodo di Quaresima, bensì diversi sono gli episodi nell’Antico e Nuovo Testamento che riportano questa cifra simbolica, una cifra che ha rappresentato i momenti rilevanti dell’esperienza della fede del popolo del Signore. Nelle Sacre Scritture questo numero vuole simboleggiare il tempo dell’attesa, della purificazione e del ritorno a Dio.
Nell’Antico Testamento sono quaranta i giorni del diluvio universale, quaranta le giornate passate da Mosè sul monte Sinai e quaranta gli anni in cui il popolo di Israele ha peregrinato nel deserto prima di giungere alla Terra Promessa. Il numero in questione riorna ancora una volta quando si fa riferimento anche ad episodi poco noti come il cammino del profeta Elia per raggiungere il monte Oreb o i giorni che Dio concesse a Ninive per convertirsi dopo la predicazione di Giona.
Oltre agli eventi dell’Antico Testamento, il numero quaranta viene ripreso anche nei Vangeli. Di particolare rilevanza è l’episodio riguardante le giornate in cui Gesù risorto istruì i suoi, prima di ascendere al cielo e inviare lo Spirito Santo.
Insomma, il numero quaranta non solo fa riferimento al periodo pre pasquale, periodo ricco di eventi dolorosi nella vita di Cristo, culminanti con la sua crocefissione e sucessiva resurrezione. Come abbiamo potuto notare, diversi sono gli episodi che riprendono questa cifra, cifra che indica un periodo di isolamento, purificazione, ma soprattutto di prova. (Il significato del Mercoledì delle ceneri. La Quaresima: segni, gesti e parole di un tempo di conversione)