Edilizia di culto: la Chiesa Blu dedicata a Sant’Elisabetta d’Ungheria
31-01-2023
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Edilizia di culto: la Chiesa Blu dedicata a Sant’Elisabetta d’Ungheria

Il luogo di culto degli inizi del '900 realizzato dal “Gaudì ungherese”. A Bratislava la chiesa dai colori e dalle forme particolari, ispirate all’Art Nouveau.
La chiesa di Sant’Elisabetta d’Ungheria, nota anche come “Chiesa Blu”, è oggi una delle principali mete per coloro che intendono visitare la grande città. Ma non è tutto. Molte sono le coppie che vorrebbero sposarsi nella principale chiesa della Old Town e, non a caso, i tempi di attesa per poter realizzare i propri sogni vanno ben oltre i due anni.

La famosa “Chiesa Blu”, chiamata così proprio per via del colore delle pareti interne ed esterne, venne realizzato da Ödön Lechner, tra il 1907 e il 1913. L’architetto, noto come il “Gaudì ungherese”, riuscì a donare all’intero edificio colori e forme particolari, ispirandosi all’Art Nouveau e conferendo all’intera edilizia di culto in questione un fascino unico, come se questa fosse uscita da un libro delle favole.

Come lo enuncia il suo vero nome, la chiesa fu realizzata in onore di una delle sante d’Ungheria, Elisabetta, figlia del re Andrea II, nata nel 1207 e morta nel 1231. Grande era la sua devozione e vicinanza ai poveri, tanto che la giovane arrivò ad abbandonare tutte le sue ricchezze. Alla morte di Elisabetta, avvenuta in giovanissima età, la sua fama di santità si estese in tutta l’Europa Centrale, tanto che venne canonizzata nel 1235. Oggi nella “Chiesa Blu” è possibile osservare un impressionante dipinto della pala d’altare realizzato in suo onore. (La chiesa in cui migliaia di fidanzati sognano di sposarsi)